mercoledì 16 settembre 2009

La signora napoletana.

C'è questa signora che abita due case più in là, che è napoletana. E fin qui niente di strano, direi. Io sono toscano, un altro è milanese, uno di Torino, non vedo perchè non ci debba essere qualcuno di Napoli. Che poi diciamolo: Napoli è una città bellissima. Io ci sono stato svariate volte e la trovo proprio bella. E insomma, c'è questa signora. Che io la incontro spesso, questa signora e mi ci fermo volentieri a far due chiacchiere, che lei è sempre tutta gentile e garbata e che c'ha pure due belle tette, ma questo non ci riguarda, direi. E aggiungerei "purtroppo". Insomma: questa signora c'ha un marito (ecco perchè dicevo che non ci riguarda, quella cosa delle tette) e c'ha pure un figlio. Un maledetto quindicenne coi capelli lunghi, l'orecchino e tutto il resto che serve per essere, appunto, un maledetto quindicenne: scooter con marmitta stappata, pantaloni con vita alle caviglie, tribale che parte dal gomito ed arriva al polso, insomma: un maledetto quindicenne con tutti i crismi. Devi sapere che questa signora, parla un italiano perfetto e forbito, usa termini ricercati tipo accondiscendente, approssimativamente, intercapedine, una volta l'ho sentita anche dire surplus.

Solo che quando il figlio la fa incazzare, ella si trasforma. Ma si trasforma proprio di brutto. Smette improvvisamente di parlare italiano e comincia ad urlargli contro in strettissimo dialetto napoletano. E gli dice cose orribili. Però ha una particolarità, questa signora: se tu passi di lì, nell'attimo in cui lei insulta il figlio e le dici "buongiorno", lei smette improvvisamente di parlare napoletano e in perfetto italiano ti risponde: buongiorno a te. Credi che questa splendida giornata possa contemplare un breve giro fuori porta? Tu le dici di si, lei ti ringrazia e riprende ad insultare il figlio come se fosse un contrabbandiere di Scampìa.

Insomma, lei riesce in una frazione di secondo, a trasformarsi da uno scaricatore di porto, ad una signora dell'alta società.

Praticamente, una sorta di Dottor Jeckyll e mister Hyde con le tette.

Che però, ricorda, non ci riguarda.

11 commenti:

  1. e provaci tu ad avere un/una figlio/a di 15 anni!!
    Vedi come ti trasformi!
    (la mia li ha compiuti il 09 c.m. quindi parlo con cognizione di causa.. sig!!)

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  2. @Amore_immaginato: lo capisco e ti dirò, che mi piacciono pure parecchio i ragazzi di quell'età. Mi fanno ridere, li trovo divertenti proprio per il fatto di avere quell'età e di avere tutti quei casini in cui si infilano. Li invidio pure un po'. Senti un po': ma anche tu ti trasformi? Tipo che cominci a parlare in dialetto strettissimo? Bello. I figli tengono vivi i propri dialetti, insomma...e meno male, direi...

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  3. Io ho un'amica calabresella che e' centralinista e parla un perfetto italiano con lievissima intonazione. Ma se si incazza, e si incazza spesso, inizia a tirar giù tutti i santi e a lanciar anatemi e turpi turture a chiunque. Il tutto in lingua incomprensibile ai più, ma è così gentile che dopo la filastrocca dialettale ti traduce in italiano. Giusto per farti capir bene di che morte atroce morirai.

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  4. Essendo io di origini ferraresi/veneto/ austriache, quando mi incazzavo con la mia figliola, che ormai (fortunatamente) veleggia per i suoi frumentoni,me ne uscivo con un linguaggio incomprensibile ai più, col solo risultato di farla ribaltare dalle risate. Non ci riguarda ma anche io detengo due notevoli sgnoffole. Manu

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  5. quando ci si arrabbia è facile che partano anatemi in dialetto (rende meglio ehehe)e i quindicenni riescono a tirarti fuori il meglio

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  6. ahahahaha mi sembra mia nonna! tutta garbata, affascinante, vamp...quando si incazzava usciva un pugliese volgarissimo, dove la frase piu' bella che diceva era: "mannaggh 'a chitte muerttt" e passava da un "umore" all'altro a velocità della luce :-))) e mia nonna aveva delle tette splendide pure... come mia mamma e come me, a detta di superban, ehhh :-P Norina

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  7. Sì va beh..ma non ce la fai a riportare piu o meno qualcosa di quelle frasi? Così..son curiosa :-) La prossima volta prova a concentrarti piu su cosa dice la bocca che non il resto che "non ci riguarda" :-)) (Beh.. naturalmente sei sempre il benvenuto... Non c'è nemmeno bisogno di dirlo.:-)..)

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  8. eheheh certo che mi trasformo.
    Ma siccome il dialetto non lo so, sforno ogni tipo di parole che qui non posso dire.
    Cioè potrei, ma mica c'hai 15 anni tu!!!

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  9. Caaaaaaaaaaaaaaaaroooooooooooogneeeeeeeee!!
    E' l'urlo arcaico che sgorgava da una donna concitata - credo fosse materana - con vena giugolare gonfia. Aveva due figli maschi di quelli terribili...una delle cose più innocue che abbiano fatto è stato rovesciarsi addosso un tegame di acqua bollente, per dire...Sicché lei si trasformava: le si rizzava il caschetto di lisci capelli e gli occhi verdi prendevano strane venature.

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  10. @CharlieB.: ah beh, è una attenta al dialogo, insomma. No no, la signora qua non traduce, lei impreca e basta. Poi si ricompone e e ritorna umana.

    @Manu: vabbè...ora perchè non ci riguarda della signora napoletana, non è che non ci deve riguardare più di nessuna signora. E che facciamo sennò? Per dire...

    @Morganael: sai cosa? E' che noi, qua in Toscana, non abbiamo un vero e proprio dialetto. Io come parlo qua, parlo in tutto il resto dell'Italia, per cui anche quando mi infervoro, non è che cambi poi molto. Si, poi posso dire "cazzo" un po' più spesso, ma insomma...

    @Noraa: azz, una famiglia tettuta, la tua. Le famiglie tettute son belle. E' bello essere a tavola tutti insieme e vedere qualcosa di piacevole.

    @Cingomma: avrei voluto riportare, ti giuro, solo che non ricordo bene e poi non credo di essere capace a scrivere in napoletano. Che se scrivo, lo sai, non devo fare errori, che se capita mi autofustigo
    :-)

    @Amore_immaginato: ne ho sedici. E comunque, lo sai, in questo blog c'è libertà di espressione e soprattutto, di parolacce :-)

    @Ms.spoah: azz...la signora lucana aveva il suo bel daffare, insomma. Due maschi adolescentigiovinazzi sono un cataclisma. Altro che venature, le venivano, povera donna...

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  11. in effetti in toscana parlate italiano con un accento piacevolissimo...io sono a poco più di cento km e il romagnolo si presta alle esternazioni una volta era un modo amichevole di salutare " cut vègna un cancher" pensa te

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