giovedì 20 maggio 2010

La suora.

Anni addietro, quando ero un giovincello, c'erano delle innocenti e scioccherelle usanze. Una di queste usanze era quella di credere che le suore portassero iella e dunque, quando se ne vedeva una si doveva "passare" la iella a chi ti era vicino, toccandolo e dicendo "tua la suora", che era, diciamo, la formula magica per allontanare da noi la sfiga. Il difficile era quando vedevi una suora ed eri da solo e dunque non potevi "passare" la sfiga. In quel caso però, c'era un escamotage (in questi giorni scrivo termini che mai avrei pensato di scrivere). L'escamotage (lo riscrivo, che almeno per i prossimi quarantasette anni sto a posto) consisteva in questo: fermare un passante a caso, toccarlo in qualche maniera (un braccio, una spalla) e chiedergli qualsiasi cosa. Tipo "che ore sono", "dov'è via Verdi". Solo che mica era così semplice. No perchè, affinchè il rito fosse valido, prima di chiedere la stronzata che chiedevi, andava pronunciata la formula scacciasfiga, che altrimenti si invalidava il tutto. Per cui, tu fermavi un tale e gli dicevi: tualasuora, mi scusi, sa mica l'ora, per favore? Solo che "tualasuora" lo dovevi dire sottovoce e velocemente per non far capire a chi avevi fermato, che sennò ti prendeva per imbecille e pure a mazzate, se ti diceva male. Ricordo figure di merda mica da ridere. C'era poi il massimo della iella: vedere un pulmino di suore. Lì non c'erano riti che tenessero: vedere un pulmino di suore, con una suora alla guida, non aveva rimedi. La sfiga te la prendevi tutta e non c'era modo di passarla ad altri. Andava leggermente meglio, se le suore all'interno del pulmino erano in numero pari. Per capirsi: quattro suore: sfiga brutta, ma sopportabile. Tre o cinque suore: una tragedia. Palese che poi, un brutto voto a scuola, lo riconducevi al pulmino: ecco. Lo sapevo. Porca miseria. Mentre venivo a scuola ho visto un pulmino di suore. E gli altri dicevano: ma davvero? Proprio il giorno dell'interrogazione. Ma che sfiga, però. Il fatto che non avessi minimamente studiato era indifferente, chiaramente.

No niente, mi sono ricordato sta cosa perchè ho appena visto una suora a bordo di una 126. Non mi capitava da anni di vedere una suora che va a fare le iniezioni ai malati. Nè di vedere una 126, per dirla tutta. Che poi, ora che ci penso, mica lo so se sta suora andava a fare le iniezioni. Ma direi di si, sennò che ci faceva sulla 126?

13 commenti:

  1. tutto ciò mi ha ricordato la corsa pazza di sorella sprint, che se hai bazzicato i cinema parrocchiali negli anni Settanta non puoi non avere visto

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  2. io non me ne intendo tanto ma non si faceva prima a toccarsi le balle???
    No perché di solito tutti gli individui antropomorfi forniti di tale apparato sconfiggono la sfiga in questo modo!

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  3. Qui si diceva "Tua suora!" (niente articolo, che c'abbiam mica tempo da perdere!) Ma, soprattutto, pure con la Prinz verde facevate la stessa cosa? Qui sì!

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  4. anche la mia mamma, insieme ai vecchi proverbi e ad altre varie perle di saggezza, fin da bambina mi insegnò che le suore avevano questi enormi poteri paranormali. appena ne vedeva passare una - che nemmeno un gatto nero le suscitava tali reazioni - cambiava marciapiede ed esclamava: "oddìo, il corvo!".

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  5. Anche io come CharlieB. ricordo che il massimo dalla sfiga era una suora a bordo di una prinz verde... Ora che ci penso anche la prinz verde senza suora aveva un che di sinistro...
    Scoont

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  6. Qua si usa ancora...
    Solo che ci siamo evoluti, tocchiamo ferro.
    Il problema è trovarlo il ferro che a parte rischiare un tetano mortale, ormai non ci costruiscono più nulla.
    Allora, siccome siamo furbi (uso il plurale maiestatis che così mi sento splendida) abbiamo trovato l'escamotage di toccare qualunque cosa che lo ricordi prima della ruggine, chessò, l'anello del portachiavi, la carrozzeria della macchina.
    Ah facciamo la stessa cosa quando vediamo una Prinz verde, ma di meno perchè sembra che in giro non ne circolino più!

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  7. Ma tu... non hai una zia suora... ?

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  8. Suore e 126.Due modelli in via d'estinzione.Di uno hanno provato a farlo nuovo.Comunque tutto torna, abitando da bimba tra la parrocchia e l'asilo, gestito da suore (dove io andavo)la sfiga non poteva non perseguitarmi.

    P.S.
    No, non ci credo alla seconda chance.Ma vivo di speranza.E si sa....chi vive sperando muore disperando,o cagando(che è meno chic).

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  9. e comunque, dopo aver letto il tuo post, mi hanno rubato la bicicletta. per la seconda volta. qualcosa mi dice che dovevo esclamare "tua la suora!".
    mi pento.

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  10. Qui che abbiamo aoncor meno tempo da perdere che in Brianza si diceva solo "tua"! Ma la sfiga maggiore per noi era la suora su qualsiasi modello di auto Fiat che in effetti, per essere a Torino, di auto Fiat ce n'era una discreta maggioranza e dev'essere partita tutta da lì, la sfiga della città intendo... almeno credo.

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  11. @Dantès: porca miseria, se l'ho visto! Non ci avevo pensato, in effetti.

    @Dautretemp: è vero, si sarebbe fatto prima, ma ce ne siamo accorti dopo qualche hanno che le palle avevano questo potere.

    @CharlieB.: vero. Anche con la Prinz, di qualsiasi colore fosse.

    @Arance: azz. Che mamma trasgressiva. La mia, pur non frequentando, non si spingeva a tanto. Sotto sotto temeva, mi sa.

    @Scoontrosa: ma sai che una vota, mio zio Duilio, la comprò una Prinz? Azz. Celestina. Mio babbo lo prese per il culo per anni.

    @Amore_immaginato: vedere una Prinz ai nostri giorni è come vedere Emilio Fede alla festa dell'Unità. Anche qua, spesso, si sostituisce il ferro con altro. Spesso il legno, che è più rintracciabile, in effetti.

    @Miss. che io sappia, no. Avevo mia nonna Natalìa, che era più devota di Madre Teresa ed in effetti mi sono sempre domandato come mai non sia diventata suora.

    @Marina: invece, vicino a dove abitavo io, c'era una scuola gestita dai Padri Scolopi. Ma io, con grande rammarico di nonna Natalìa, venni mandato alla scuola pubblica. che mio babbo, quando venne affrontato l'argomento, disse: "non scherziamo".

    @Arance/2: ma porca miseria. Anche a me, una volta, l'hanno rubata. Proprio qui, sotto casa. Maledetti. Una volta i treni arrivavano in orario. :-)

    @LuceNera: mi hai fatto ricordare che anche qui, ad un certo punto, venne abbandonato il "tualasuora" completo, per passare solo al "tua". Comunque, almeno da queste parti, le suore erano sempre e rigorosamente sulle Fiat. La 500 prima e la 126, poi. Rare volte, molto rare, sulla 128.

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  12. E chi è che c'ha la zia suora!? Sono allo sfascio! :-D

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  13. Avessi iniziato questo post con "tualasuora", l'avresti passata a noi. ;)

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