giovedì 3 giugno 2010

Chattanooga choo choo.

Quando parte un treno, due sono le opzioni possibili: o ti dispiace, o non te ne frega niente. E queste due opzioni sono valide anche se su quel treno che parte ci sei tu. Insomma, un treno che parte è sempre e comunque o fonte di dispiaceri, o di menefreghismo assoluto. Se poi, a quel treno che parte, qualcuno ci finisce sotto, beh, la prospettiva assume toni decisamente diversi. Soprattutto per chi ci finisce sotto. Mentre per chi sta sopra (il treno), vale il discorso di prima: o ti dispiace per qualcuno che nemmeno conosci, ma che comunque è pur sempre un essere umano, o ti incazzi come una scimmia perchè il treno farà inevitabilmente ritardo.

Insomma, il treno produce sempre e comunque sensazioni.

Senza contare che poi, nei bagni delle stazioni, ci trovi sempre gente troppo strana. Come entri in un bagno di qualsiasi stazione ci trovi sempre qualcuno che non sta pisciando, ma che come entri, ti guarda fisso. Che io qualche volta glielo voglio chiedere: beh? Che è? Mai visto nessuno che va a pisciare?

E insomma, la stazione è un posto strano. Sono strani anche quelli che vendono cose. Tipo il tabaccaio, per dire:

-salve. Mi da un pacchetto di Marlboro, per favore?

-Uno solo?

-Beh, si. Se ne volevo due, avrei detto: "mi da due pacchetti di Marlboro, per favore?"

-Ah, ecco. Infatti avevo capito due. Allora ne vuole solo uno, se ho capito bene.

-Si, grazie. Ha capito perfettamente. Solo uno.

-Ecco a lei. Torni a trovarci.

Ma "torni a trovarci", cosa? Mica sei un agriturismo. Vendi sigarette. Se capita che torno in stazione, magari torno a trovarti, altrimenti mica posso fare tutti i giorni quaranta km. per comprare le sigarette. Anche se, in effetti, questo potrebbe essere un ottimo metodo per smettere di fumare.

Ma pensa te.

5 commenti:

  1. Io sono una di quelle che se qualcuno decidesse di spappolarsi sotto il treno sul quale viaggio, m'incazzerei come una bestia.
    Cioè, che cazzo vieni a rompere i coglioni ad una giornata intera di treni?
    Vuoi morire?
    Scegli di buttarti in un fiume in piena, non spaccare i maroni a me.
    Ecco.
    Comunque...alla stazione di Torino, più precisamente porta susa, dal tabaccaio nessuno ti caga...
    Arrivo e dico "merit"
    Me le da, finito!
    E nei cessi non ci va nessuno, piuttosto se la fanno addosso perchè entrare nei cessi della stazione ci va prima la profilassi!
    Come per andare in Tanzania.
    In viaggio eh, non a pisciare!

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  2. Ecco. Io la pipì la tengo per ore e ore e ore quando son in odor di stazioni o treni. Che altrimenti la faccio ogni oretta o giù di lì. Ma se devo introdurmi nei cessi ferroviari, il rubinetto si serra compatto. Siccità totale. Per dire. Da Parigi a casina 11 ore filate di resistenza. Oh.

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  3. C'è una terza opzione quando parte un treno, salirci sopra per andare incontro a qualcuno che ti aspetta. E allora sei felice.

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  4. "Torni a trovarci" è il grido di dolore di ogni commerciante!!!!! :-))))

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  5. @Amore_immaginato: anch'io, credo, sarei uno di quelli che si incazza, se qualcuno decide di farsi a pezzi sotto il treno sul quale sto viaggiando. Che uno alle cose ci deve pensare. Voglio dire: ci sono mille modi per lasciare questo mondo, non ho capito perchè, se lo vuoi fare, devo poi in qualche modo, scontare anch'io il tuo gesto. Poi che c'entra, capisco che un conto è morire ed un conto è fare ritardo. Ma insomma.

    @CharlieB.: azz. Undici ore? Immagino all'arrivo. hai dovuto prendere mezza giornata di ferie, per far la pipì.

    @Marina: bella questa opzione, devo dire. Che uno, spesso, alle cose mica ci pensa.

    @LuceNera: :-) hai ragione. Quasi una supplica, direi.

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