giovedì 17 giugno 2010

Equivoci.

Internet è utile. Eh si, caro mio. E non per quello che pensi tu. Che io lo so, cosa pensi tu: vero, è utile. Posso chattare e dire a qualcuna che sono bello e ricco e quella ci crede e pensa: "azz, uno bello e ricco. Quasi quasi lo sposo". Invece no, non è utile per quello. O almeno non solo. E' utile anche per un'altra cosa. La vuoi sapere? Sento che muori dalla voglia di saperla ed io che sono buono (oltre che bello e ricco, chiaramente) te la dirò. E' utile perchè vi si trovano i testi delle canzoni. Esatto, i testi delle canzoni. Quante volte ti è capitato di sentire per anni una canzone e non capire una certa frase, non sapere cosa dice in quel punto? A me è successo un casino di volte. Tipo "Via" di Claudio Baglioni. Io ascoltavo "Via" e capivo:

la mia sigaretta brilla rossa (e fin qui ci siamo), insieme a luci di periferia (ok anche questo) SURATE della vita sulle mie ossa (e qui mi dicevo: ma che cazzo dice?) sei più sincera quando dici una bugia (e qui tornavo a capire). Sull'asfalto APPOSE una luna affilata (e qui non capivo di nuovo) a tagliare i fili che legano le stelle. Ecc. ecc.

Oggi, grazie ad internet, sono venuto a sapere che SURATE è "zampate" e APPOSE è "acquoso". E tutto mi è molto più chiaro.

Stessa sorte è toccata a "Don Raffaè", meravigliosa canzone di un meraviglioso De Andrè. L'ultima strofa della canzone, io la intendevo così: chillo duorme co' mamma e co' me, VENiTE DAVANTI E STATE CON SE. E mi dicevo: ma possibile che De Andrè abbia scritto sta cosa? Pensavo: ha scritto una roba fantastica e chiude così? Mi sembra strano. E infatti ho scoperto, grazie ad internet, che in realtà VENITE DAVANTI E STATE CON SE è "che crema d'Arabia ch'è chisto cafè". E allora si che lo riconosco, De Andrè. Mi pareva troppo strano, infatti, che uno come lui scrivesse una roba simile.

Poi è arrivata "La cometa di Halley" di Irene Grandi, mia concittadina e tifosa della Fiorentina (e solo per questo, meritoria di qualche quintale di dischi d'oro, di platino, di uranio impoverito e qualsiasi altro materiale molto costoso). Io ascoltavo e capivo: eppure un tempo ridevi e mostrandomi il cielo, mi disegnavi illusioni e possibilità. E la cometa di Halley FERI' il velo nero...ecc. ecc.

E mi dicevo: che cazzo vuol dire, sta cosa? Allora sono andato a cercare il testo su internet e, sorpresa, dice davvero "FERI' il velo nero".

Ci sono rimasto male, devo dire. Si perchè io credevo finalmente di svelare l'arcano e invece niente. Sono al punto di partenza.

In più, ho preso coscienza di essere anche un po' deficiente.

E questo è triste, diciamolo.

8 commenti:

  1. Ma sai che la canzone della grandi mi tormentava per la stessa ragione???
    Solo ora l'ho capita vedendo la frase misteriosa per iscritto!
    Grazie stanotte dormirò avendo risolto l'arcano!

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  2. come cominciar bene una giornata..leggere un post fintoleggero dell'EVASO..sei un grande ..diciamolo..anche se magari non sei bello ricco e famoso..quasi quasi ..ti sposo lo stesso và! ;-)))

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  3. con via di baglioni ebbi più o meno gli stessi problemi, all'epoca. quando nel giurassico se volevamo i testi delle canzoni o ce le scrivevamo mandando il nastro su e giù quelle cento volte o compravamo i libri...

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  4. Mh, secondo me vuol dire che aveva preso una grossa cantonata. Capita che certe consapevolezze ti illuminino soprendendoti una volta ogni mila anni a farti cadere le stelle in testa, con le scie di luce che ti si infilano nel naso.
    Però quella canzone non ce l'ho presente. Dopo me la vado a cercare. E lasciamo perdere la storia di quelli belli e ricchi, va...

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  5. Io me li scrivevo i testi delle canzoni e per farlo continuavo a far scorrere avanti e indietro il nastro appiccicando l'orecchio all'audio per capire distintamente le parole.
    Se mi riusciva, bene altrimenti le cantavo come le capivo.
    Con quelle in italiano andava piuttosto bene, ma se penso a quelle in inglese, ancora rido di certi testi che ho stravolto.
    Scrivevo quello che capivo così come sentivo pronunciarlo quindi non capendo una cippa lippa.
    Il risultato?
    Sono una bella, ricca e famosa cantante!
    (cazzo ho rotto il monitor col naso!)

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  6. Senti caro Evaso, non puoi dire: sono buono, bello e ricco. Poi si scopre che sei sordo.;-)

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  7. Io avevo questo problema da bambina, tipo con Astro del ciel o la canzone del Piave che mi costringevano a cantare a scuola, lo so, trattasi del paleolitico ma se lo dici ti metto in lista nera!

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  8. @Dautretemp: azz. Meno male, credevo di essere il solo a non capire cosa dicesse. Ma la cosa bella è che stavolta ci ho azzeccato.

    @Irene: ma io lo sono, bello e ricco. Non ho capito: lo sono tutti, proprio io devo essere brutto e povero? :-)

    @Dantès: azz. Anch'io facevo così: mandavo avanti e indietro il nastro e scrivevo. Eravamo dei pionieri.

    @Miss: ma si dai, lasciamo stare i belli e ricchi. Siamo nati per soffrire. :-)

    @Amore_immaginato: mi hai fatto ricordare Giorgino. Erano i tempi di "Born to be alive" e Giorgino quando la cantava, invece di dire: "we were born..." ecc. ecc, diceva; "ti scrivo born...", che anche lui, cantava quello che capiva. :-). Era il problema di tutti, a quanto vedo.

    @Marina: e soprattutto, bugiardo. :-)

    @LuceNera: azz. A scuola ti facevano cantare la canzone del Piave? Ma che è? Eri in una caserma degli alpini?

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