martedì 31 agosto 2010

Panta rei.


Quando ero piccolo, credevo una cosa. Credevo che quando tornavo dalle vacanze, i posti e le persone che avevo visto, si fermassero di botto. Credevo che tutto restasse esattamente come l'ultima volta che il mio occhio gli si era posato sopra. Credevo che il sole restasse lì dov'era e che non venisse mai la notte, che le macchine parcheggiate non si spostassero più, che il negoziante restasse col sorriso stampato in faccia, dopo aver detto "arrivederci". Era una bella sensazione. Forse un po' triste, ma bella.

Dopo tanti anni mi è successo di nuovo. Non so se per quella cosa che quando si invecchia si torna bambini, o per chissà quale strana alchimia. Fatto sta che secondo me, in questo momento, a Fabriano il signore che vende la carta è immobile al banco del suo negozio, il gelataio è lì come lo ricordo, dopo averci consegnato i coni, il ragazzo con la pettinatura strana che ci ha servito il pasto a Recanati è ancora sulla sua sedia a riprendere fiato dal gran caldo e dal suo lavoro, il ragazzo del bed and breakfast col sorriso gioviale è alla sua scrivania, che guarda il monitor del suo computer e il signore gentile che abita in un posto da fiaba è affacciato alla finestra che osserva le stelle e il panorama mozzafiato sottostante.

Sono tutti lì, immobili come io li ho lasciati. Sono lì insieme alle Marche, una regione che non conoscevo e che mi ha fatto innamorare.

Sono lì, insieme a Macerata che esiste e che osserva il mondo che le passa davanti, leggermente triste e solitaria.

Ed io ora sono qui. Qui con dei bei ricordi e con quella sensazione di quando è notte e non vorresti mai che arrivasse mattina.

9 commenti:

  1. Non l'avevo ancora detto io che sei un poeta, di quelli belli. Lo dico ora: nero su bianco.

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  2. Sono felice che la mia regione ti sia piaciuta.
    Bentornato. * Marina *

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  3. Ma che bel post...
    Belo, Belo... Beeeeee

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  4. Uè bentornato (mentre io tornavo)!
    E son contenta che abbia trovato posti nuovi di cui ricordarti e di cui sognare. E son estasiata pure che a Fabriano si venda la carta!

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  5. mannaggia... sei sempre il solito che riesce a scatenare ricordi sepolti dagli strati del tempo... Grazie e ti abbraccio...
    scoont

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  6. A me succedeva di pensare che quando tornavo nello stesso posto dell'anno prima, tutto fosse rimasto immutato, salvo poi scoprire che ogni cosa e ogni persona erano cambiati inevitabilmente.
    Per non restare delusa, prima di recarmici nuovamente, ora immagino che tutto sia stravolto per poi scoprire che tutto è rimasto immutato!
    E' una questione di aspettative e punti di vista.
    Bentornato!

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  7. A Fabriano vendono davvero gli album da disegno? ^___^ no.snob

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  8. @ElenafromLondon: avevi ragione. Io ero più titubante. Guarda che non è facile scrivere "titubante" a quest'ora.

    @Miss: mi trovi poeta? Devo dire che dopo aver visto la casa di Leopardi, questo pensiero è venuto anche a me. Ma forse sarà stata suggestione.

    @Marina: si, mi è piaciuta molto. Nelle grotte di Frasassi ci andrei ad abitare. Nonostante la leggerissima umidità. :-)

    @Dautretemp: Grazie. Mi sono dimenticato di parlare di Loreto, però.

    @CharlieB.: e vedessi quanta se ne vende. Io non l'ho comprata, per la verità, ma se ci torno, faccio incetta.

    @Scoontrosa: ringrazio e restituisco l'abbraccio. :-)

    @Amore_immaginato: avevo adottato anch'io questo sistema, col passare degli anni, ma stavolta mi è scattato il meccanismo infantile. Non so se esserne felice o preoccuparmi.

    @No.snob: azz, ne hanno a triliardi, di album da disegno. Di tutte le fogge. Anche se Foggia è più lontana. ^____^

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