mercoledì 7 settembre 2011

L'abito non fa il monaco.

Alla tele, su un infimo canale regionale, mi è capitato di vedere un tale che insegnava come leggere le carte. Ma siccome, come diceva il tale, mi rendo conto che non tutti in casa hanno un mazzo di tarocchi e questa forse è stata la cosa più sensata che ha detto, insegnava a leggere le carte da briscola.

Apro una parentesi.

Siccome il canale era, come detto, un infimo canale regionale, mi pare evidente che la regione in questione sia la Toscana e in Toscana, che ti piaccia o meno, non esistono carte da briscola coi bastoni, le coppe, denari, spade, alabarde spaziali o altri strani simboli. In Toscana siamo gente semplice, alla buona, ci accontentiamo dei canonici cuori-quadri-fiori-picche. Come Quando Fuori Piove, insomma. Capito? No dico, Come Quando Fuori Piove. Cioè, le lettere iniziali della parole contenute nella frase Come Quando Fuori Piove, sono le stesse lettere iniziali dei semi delle carte. Bella sta cosa, eh? Secondo me l'ha inventata Leonardo pure questa, che in Toscana ha inventato tutto lui.

Chiudo la parentesi.

E insomma c'era sto tale. Un palese cialtrone, chiaramente. Che io dico: sei un cialtrone? Bene. Allora devi essere cialtrone fino in fondo, non puoi fare le cose a metà. Dici di essere un mago? Allora ti devi vestire da mago. Come Othelma, per capirsi. Quando mai si è visto un mago coi jeans e la polo? Un mago ha il mantello, la bacchetta magica, l'anello magico che lo scuote ed escono le stelline magiche. Sennò che è? Uno arriva e dice: salve, sono un mago. Si vabbè, dico io, allora perchè non sei vestito da mago? E ti sgamo subito. Perchè è così che funziona: il cuoco è vestito da cuoco, il poliziotto da poliziotto, il muratore da muratore, il medico da medico. Capisci? Non puoi andare a dirigere un orchestra vestito da pompiere, non sei credibile. Che io vado al concerto e sul palco a dirigere mi vedo uno vestito da pompiere. Mi alzo e me ne vado.

E insomma: il sette di fiori porta sfiga.

Ed io che ho sempre infamato il fante di picche.

I pregiudizi son duri a morire.

7 commenti:

  1. Ma basta che tu me li chieda i tarocchi, che io li so leggere, ma solo gli arcani maggiori che gli altri mica li capisco.
    Che non sono maga, solo strega e ti assicuro che non ho bisogno di travestimenti!
    :)

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  2. Seguo il tuo blog da un po', e quando non scrivi mi ritrovo nel tuo ex blog a leggere i tuoi vecchi post...Quello che ti chiedo per favore è di scrivere sempre più spesso! Parola di uno studente siciliano in Erasmus che prima di uscire la sera spera sempre di "leggerti"...A presto!
    Marco

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  3. Invece che commentare il post (gran post comunque)posso commentare lo studente qui sopra che mi fa tanta simpatia? Ecco. Bravo lo studente siciliano in Erasmus che sa scegliere i blog giusti! Ah evaso... ciao eh? :-)))

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  4. Giusto! Gli Otelma rimarranno sempre nei nostri migliori incubi, mica pegnente! E comunque anche qui si pensava, sin da piccini, che il portasfiga nelle carte fosse il J di picche. (il mio medico comunque si veste da E.T. ma coi pantaloni rossi).

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  5. Certo che ne frequentate di gente strana però....io avevo una cliente che faceva la maga, ma non le ho mai confezionato mantelli e cappelli a punta, ma solo tailleur molto chic e abiti da sera che la maga faceva vita mondana non come me sempre chiusa in negozio a metter su puntisupunti...che la maga anche senza mantello guadagnava benino assai...poi mi regalò un ciondolo portafortuna...non vi dico quante me ne successero in quel periodo..ovvio che feci volar il ciondolino lontano anche se non mi sono mai affidata alle sue previsione in quanto non molto credente nel settore magico e quindi non dò molto peso alle superstizioni , ma visto tutto l'andazzo del periodo..il volo l'ho fatto fare ecco...e anche io concordo con la simpatia per lo studente siculo...:-))

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  6. Io sapevo del sette di picche, figurarsi se so qualcosa di giusto... no.snob

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  7. @Amore_immaginato: azz. Hai i tarocchi? Che io neanche sapevo che ci fossero arcani minori e arcani maggiori, pensa un po'. In ogni caso, se mi serve, mi faccio vivo. :-)

    @Marco: ciao Marco, fammi capire: sei in Erasmus, sei un futuro dirigente di domani ed invece di leggere il Sole 24 ore, leggi il mio blog? Ma i tuoi professori lo sanno? No, davvero: ti ringrazio per le belle parole e per quanto concerne l'invito a scrivere di più, che ti devo dire...quando mi arriva l'ispirazione, quando sento di un fatto che mi ha colpito, o semplicemente quando si affacciano, per qualche motivo, alcuni ricordi, scrivo. Metti in conto anche che sono un po' pigro. :-) grazie di nuovo.

    @LuceNera: ciao, Luce. :-) Certo che puoi commentare lo studente. Fa tanta simpatia anche a me. Oltre che a tanta invidia, per la sua età.

    @CharlieB.: ma Othelma esiste sempre? Non lo si vede da un po'. Ecco lui, è un vero mago. Si vede anche chiaramente, direi. E' molto credibile, diciamo.

    @Irene: dicevo: ma quando le avevi fatto i vestiti, pagava, o come per magia, appunto, spariva? Che certi maghi son dei maledetti, sai.

    @No.snob: azz. Pure il sette di picche? Maledetto...me lo sentivo, io.

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