mercoledì 19 ottobre 2011

Soldatini.

Ho sempre giocato poco coi soldatini. Quando ero piccolo, dico.

Non mi piacevano, mi annoiava doverli posizionare, mi annoiava doverli muovere, mi sentivo idiota a fare con la bocca il rumore del colpo di una pistola, o della raffica di un mitra. Non mi piacevano le uniformi e non mi piaceva, già da allora, che le persone morissero, sia pure se militari di plastica.

Ogni tanto i miei genitori mi compravano una scatola di soldatini e me la portavano a casa, convinti di farmi felice. Certo, erano altri tempi, i regali per un bambino non erano poi così numerosi e spesso la fantasia dei genitori non raggiungeva livelli eccelsi. Ero pieno di palloni, io amavo i palloni. Il pallone era la cosa che più mi rendeva felice. Non uscivo mai di casa senza un pallone sotto al braccio. Linus aveva la sua coperta, io il mio pallone.

Forse è per questo che i miei mi compravano i soldatini: perchè di palloni ne avevo troppi e forse credevano che uno in più non lo avrei apprezzato. Sbagliavano.

Avevo soldatini in tutte le salse: italiani, giapponesi, inglesi, tedeschi, americani. C'era il soldatino sdraiato per terra che sparava ad un invisibile nemico, c'era quello con la borraccia, c'erano i due con la barella che portavano un ferito, che io lo guardavo, sto tizio in barella e mi dicevo che era una bella sfortuna nascere in barella, passare la vita in barella e morire in barella. Le gambe come un inutile optional.

Allora la mia giovane mente di quel tempo, aveva escogitato una cosa: toglievo i soldatini dalle loro scatole e li mettevo tutti in una grande scatola unica. Tutti insieme. Inglesi, tedeschi, giapponesi, italiani e americani. Persino le guardie della regina inglesi, quelli col cappello di pelliccia nero e la giacca rossa. Li mettevo tutti assieme e mi dicevo che almeno avrebbero fatto amicizia e avrebbero smesso di spararsi. Poi, ogni tanto, passavo vicino alla scatola, la guardavo e pensavo che forse in quel momento erano tutti a giocare a carte, o a raccontarsi le barzellette e a ridere tutti assieme.

Non l'aprivo mai la scatola. Mi sembrava brutto disturbare degli amici che stavano divertendosi.

Forse ero solo un idiota bambino pacifista.

7 commenti:

  1. Forse sarebbe stato utile avere tantissimi bambini idioti pacifisti....forse ora avremmo avuto meno adulti molto più idioti che pensano che con la violenza si raggiunga uno scopo..o forse non hanno mai avuto soldatini da piccoli e stanno recuperando da grandi..che poi questa grandezza presunta è tutta da verificare.:-(

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  2. Idiota no, assolutamente. no.snob

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  3. e come lo commento un post così?
    Oh se solo potessi vedere la mia faccia...
    Non ci sarebbe bisogno di parole.

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  4. L'unica arma che tolleravo da bimba era la spada di Zorro...
    A M gli unici "giocattoli armati" che gli ho regalato sono state le tartarughe ninja...
    Però non sono certa di possedere un animo davvero pacifista...
    Scoont

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  5. Gli idioti sono altra cosa. (io quei cosini color bronzo mica mi stavano molto simpatici, magari i tuoi eran belli colorati, e comunque ero femminuccia, preferivo saltar l'elastico, sai).

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  6. Come di plastica... negli anni di piombo? Certo che eri un bimbo pacifista! :-)

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  7. @Irene: io ho sempre pensato che la guerra la deve fare chi decide di farla. Per dire: Bush decide che Saddam gli resta sui coglioni. Perfetto: lo chiama e gli dice: "senti un po' ciccio, fatti trovare stasera fuori dal centro commerciale, che ti devo dire due parole". Si trovano e se le danno di santa ragione. Fine. C'è però da non sottovalutare il fatto che sulla Terra siamo sette miliardi. Se ogni tanto non facciamo un po' di spazio, come lo troviamo il parcheggio?

    @No.snob: non mi sopravvalutare. ^_____^

    @Amore_immaginato: lo hai commentato benissimo. :-) Ti ringrazio.

    @Scoontrosa: ai miei tempi le tartarughe ninja, che tra l'altro trovo bellissime, non c'erano. Credo mi sarebbero piaciute moltissimo.

    @CharlieB.: si si, i miei erano tutti colorati. E se avessi giocato con l'elastico, avrei dovuto cambiare città, perchè la mia vita sarebbe diventata un inferno. Considera che anche la pallavolo, era considerato un gioco "da femmine". L'elastico era impensabile giocarci. :-)

    @Miss: pacifista e controcorrente. :-)

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