martedì 17 aprile 2012

Riflessioni di fronte ad un piatto di pasta col pomodoro.

Mentre mangiavo un piatto di pasta al pomodoro, mi è venuto da pensare a come spesso la gente prende alla lettera quello che dici. Ed oltre prenderlo alla lettera, ne fa quasi un dogma, una cosa che una volta detta resta poi immutabile nel corso dei secoli. Ti faccio un esempio: una volta, anni e anni fa, dissi: mi ha un po' stufato la pasta col pomodoro. Non l'ho più trovata in tavola. Allora, dopo qualche tempo, dissi: la facciamo un po' di pasta col pomodoro? Risposta: non avevi detto che ti aveva stufato? Si, lo dissi nel 1985. Ma ora siamo nel 1998, magari mi è tornata la voglia di mangiarla. Per dire.

Altro esempio: una volta, era circa il 1990, dissi: sinceramente del computer non so che farne. Non mi serve e mi fa pure un po' cagare. Poi nel 2000 lo comprai. Dice: ma non avevi detto che il computer ti faceva cagare? Si, lo avevo detto dieci anni fa. E comunque complimenti per la memoria. Memoria che ti fa ricordare alla lettera quello che ho detto due lustri prima, ma che ti impedisce di andare a prendere tuo padre che arriva oggi alla stazione. Una memoria ad intermittenza, diciamo.

Hai presente quelli che quasi orgogliosamente affermano: io le cose le dico una volta sola e non cambio mai idea. Io no. E le dico, le ridico, le dico di nuovo, ma col senso stravolto, poi le metto in dubbio, me ne riapproprio e smentisco quanto detto in precedenza.

Che c'è di strano? Si cambiano un'infinità di cose: la macchina, i calzini, gli abiti, le mutande. Non vedo perchè non si potrebbero cambiare le idee.

Tanto più che prima di cambiare un'idea non è nemmeno necessario farsi il bidet.

10 commenti:

  1. Idem.
    Sono piuttosto suscettibile ai cambiamenti.
    Soprattutto quando qualcuno insinua il dubbio.
    Lo lascio fare.
    E mi solletica la curiosità pure.
    L'unica cosa che m'infastidisce è che gli altri ti chiedano sempre una giustificazione sui motivi che ti hanno portato a fare o pensare o dire l'opposto di quanto facevi o pensavi o dicevi fino a qualche decennio prima.
    Ho cambiato idea anche sul mio matrimonio.
    E senza neppure farmi necessariamente il bidet o lavarmi le ascelle!

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    1. E' quello il bello del cambiare un'idea: il non dover fare altro, poi.

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  2. Guai a non cambiare! Idea è ovvio... ma anche le mutande direi.

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    1. Direi anch'io. E poi, quando cambi un'idea, non devi nemmeno lavare quella che hai cambiato. Una comodità unica.

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  3. Giusto. Io, in gioventù, nel secolo scorso, mangiavo solo la pasta in bianco, il prosciutto crudo e poco altro. Poi, crescendo, ho compreso che era bene non fissarsi su idee o preconcetti. E, ora, nel nuovo millennio, sono pasciuta e felice!

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    1. Ma sai che a sta cosa dell'essere giovani nel "secolo scorso" non ci avevo mai pensato? Azz. Io ero giovane nel secolo scorso. Mi sento molto Highlander.

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    1. "Fantastico" il post o il cambiarsi le mutande? Direi la seconda. Sicuramente più igienico.

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  5. gianni_c@ymail.com
    questo indirizzo non esiste

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    1. Azz. Come sarebbe "non esiste"? Allora tutti quelli che mi scrivono per comunicarmi che ho vinto venti milioni di dollari, o per convincermi ad allungare il mio pene con creme miracolose, dove scrivono?

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