giovedì 19 novembre 2009

Questo post è pregno di metafore. Anzi, no. E' pregno e basta.

Allora: ti spiego la situazione. Hai tempo? No, perchè se non hai tempo poi magari ascolti distrattamente ed invece, se ascolti, devi stare attento, che la cosa è importante. Facciamo così: io te la spiego e poi, se non hai capito me lo dici e vedrò di essere più chiaro. Va bene? Ok. Chi tace acconsente, per cui va bene. Vado a dire.

Ieri notte ero al lavoro. Tu dirai: embeh? Sai che novità. Mica è la prima volta che lavori di notte. E' vero, ma ora non cominciare ad interrompermi che sennò ti mando subito a fare in culo e me ne vado.

Allora: ero al lavoro e controllavo che tutto andasse per il meglio, che mica mi va di avere gente fra le palle di notte, a me. A me la notte piace proprio perchè siamo in quattro e non c'è nessuno che sfracassa le palle. Se qualcosa non funziona e non so porvi rimedio, devo chiamare il reperibile che arriva con tutto il codazzo di meccanici, elettricisti e si piazzano lì due ore ed io non mi posso sbracare più di tanto. Per cui è fondamentale che tutto vada per il meglio, la notte. Che io la notte devo fumare (poco ora), mangiare, mettere le scarpe da ginnastica, leggere, sedermi, discutere, dar da mangiare al gatto che ci viene a trovare, parlare un po' con Orlando o' metronotte, guardare la tele. Che uno potrebbe dirmi, a questo punto: si, ma quando lavori? Ma cosa vuoi? Mi paghi te, per caso? E allora non rompere e fatti gli affari tuoi. Visto? Non ho scritto "cazzi". Apprezza.

E insomma. Stanotte ero lì che rimembravo alcune cose, quando improvvisamente una strana beatitudine mi ha pervaso. Lì per lì mi son quasi sospreso. Figurati: io pervaso dalla beatitudine. Io che sono l'alter ego pessimista di Leopardi, improvvisamente ho visto tutto rosa: il mondo era improvvisamente bello, tutti eravamo fratelli e quel dolorino che sentivo alla spalla non era un tumore osseo, ma semplicemente un colpo di fresco. Da non credere. Allora sono andato da Massimino e gli ho detto: Massimino, sono felice. Lui mi ha guardato ed ha detto: ma vaffanculo, và. Ma nonostante questo non ho smesso di essere felice. Allora sono uscito e mi sono acceso una sigaretta. Mentre stavo fumando, seduto su un muretto, ho guardato il cielo ed ho visto la luna. La prima cosa che mi è venuto in mente guardandola è stata la tabaccaia con le tette mastodontiche di Amarcord di Fellini. Non lo so perchè. E questo mi ha un po' rattristato. Allora sono rientrato ed ho detto a Massimino: Massimino, non sono più felice. E lui ha detto: ma vaffanculo, và.

E dunque ho pensato che, comunque io sia, sempre affanculo devo andare, a quanto pare. Questo dimostra inequivocabilmente che lo stato d'animo è una cosa del tutto secondaria, nello scorrere della nostra vita.

Ecco. Avrei finito.

13 commenti:

  1. Non so se adesso sei felice o non lo sei, ma in fondo è una cosa secondaria nello scorrere delle nostre vite, quel che è certo è che sei un grande, e - detto tra noi - a Leopardi ci fai una *****. Ecco.

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  2. ......tra l'andare a fanculo felici.....e l'andarci infelici...c'è una bella differenza....ma poi il vaffanculo di massimino era metaforico....o no...anke li c'è una bella differenza.....

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  3. Si sa che di notte si è meno vigili, quindi è successo che per un attimo, un solo attimo, ti sei distratto a pensare ai fatti tuoi e hai abbassato la guardia e zac ti sei beccato un colpo di beatitudine. Non è male riprovaci. Manu

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  4. Allora è vero che la notte porta consiglio. Devo assolutamente cambiare lavoro. ^___^

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  5. ma t'ha detto vaffanculo sempre ! a Massimino la notte non porta consiglio:(((((

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  6. la domanda sorge spontanea...è pregno!
    Che è un post "incinto"???°!°

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  7. Grandissimo! Tu e anche Massimino!

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  8. La prossima volta che vai a guardar la luna portati appresso Massimino, che voglio saper che ti dice!

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  9. @Arance: ringrazio commosso. Ora non sono nè triste nè allegro, solo un po' rabbioso. Ho fatto la notte e sono andato a dormire alle sette, convinto di alzarmi non prima di mezzogiorno. Invece una tizia per strada, con una voce tipo Pavarotti, ha deciso che avevo già dormito a sufficienza.

    @Dopodimeilnulla: non lo so se era metaforico, sinceramente. Sarei propenso a credere di no, diciamo.

    @Manu: mi sa che hai ragione: mi sono distratto un attimo e l'ottimismo ha preso il sopravvento. Deve prendere l'abitudine di portare sempre con me "I sepolcri" di Foscolo. Per ogni evenienza.

    @Simo: nel senso del verbo, o nel senso di quella cosa che c'è attaccato alla lenza nella canna da pesca? No, perchè anche se sembra uguale, mica lo è.

    @No.snob: eh, mi sa che la notte lo porta davvero consiglio. A volte porta anche altro, ti dirò. Tipo due cornetti caldi sottoforma di metronotte, per dire :-)

    @Ilmiointrigomentale: no, a Massimino la notte porta spesso una fame atavica. Esatto: intendevo proprio pregno in quel senso.

    @LuceNera: ti ringrazio. Anche a nome di Massimino, chiaramente :-)

    @P&r: bene. Allora non era troppo ermetico, insomma...

    @CharlieB.: temo di sapere cosa mi dice. Comunque la prossima volta, lo porto sicuro.

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  10. Nessun commento,solo un saluto per dirti che poche altre letture mi divertono quanto queste tue pagine...Un abbraccio,
    Anna

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  11. @Anna: ciao Anna. Ogni tanto ti fai viva, eh? Tanto lo sai che la porta è sempre aperta, vero? :-) Un abbraccio anche a te.

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