lunedì 23 novembre 2009

Si, d'accordo: free Mandela e free Valpreda, ma free anche A mio cu(g)gino.

Attraverso questo mio mezzo di comunicazione volevo lanciare la mia totale solidarietà agli abitanti di Viterbo, che sono ormai quasi due mesi che vengono, per motivi a noi incomprensibili, ripetutamente vessati con annunci e proclami tipo questo: dal giorno tale, tutto il Lazio sarà coperto dal digitale terrestre. Ogni anfratto, ogni zona più remota, ogni pertugio del Lazio necessiterà dunque del decoder per poter vedere i meravigliosi programmi che tutti i giorni vi proponiamo. Tutto il Lazio, tranne Viterbo. Gnè gnè gnè, specchio riflesso, tua la suora e chi fa la spia non è figlio di Maria, non è figlio di Gesù e quando muore va laggiù. Tiè.

Ora: quali saranno le motivazioni per osteggiare in maniera così palese e plateale un'intera città? Quali reconditi scopi si annidano nelle menti di coloro che gestiscono il tutto? Dov'è la coscienza civile di coloro che fanno di Viterbo una città derisa da tutto il Lazio e da buona parte dell'Umbria?

Mi immagino i discorsi della gente, nelle altre città del Lazio:

esterno giorno: un tale cammina trascinandosi sulle gambe, la barba lunga, i capelli in disordine, si vede chiaramente che non si lava da giorni, l'impermeabile stropicciato ed in mano un pezzo di pane raffermo:

-Guarda quello, poveraccio. Chissà cosa gli è successo.

-Sssshhh, non farti sentire. E' di Viterbo.

-Ma dai? Di Viterbo? Vuoi dire che....

-Esatto. Non è coperto dal digitale terrestre.

-Vergine santissima, che cosa terribile. Certo che a volte la vita sa essere davvero crudele.

-Già.

E questo è solo un piccolo esempio di quello che succederà. Pensa ai bambini: derisi dai compagni di Rieti, di Latina, di Roma. Si rischia di creare pericolosi futuri serial killer(s), perchè è risaputo: gli assassini seriali sono persone che hanno subìto orrendi traumi infantili.

Per cui questo blog si schiera apertamente con la città di Viterbo, osteggiata, vessata, derisa, umiliata e apertamente discriminata. E, sempre questo blog, urla al mondo l'ingiustizia perpetrata ai danni di un intero popolo.

No all'apartheid.

No alla guerra.

No alla pena di morte.

Si al decoder anche a Viterbo.

Grazie.

10 commenti:

  1. Emotivamente coinvolta dalla tragica situazione dei Viterbesi e sempre pronta ad aiutare chi soffre, offro, SCAMBIO ALLA PARI, appartamento 3 camere più servizi in Bologna. Manu

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  2. Io non posso offrire nulla tranne la solidarietà!...ma servirà a coprire i poracci di Viterbo quando verrà a piovere?...e senza il Digitale Terrestre...cma come se fa..dico io come se fà°!°....nà tragedia annunciata:(

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  3. tanto arriva anche da loro...il D.T. non risparmierà nessuno...come un morbo malefico!

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  4. ...dammi un cinque fratello... Credo d'avere esagerato. Scusa.

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  5. tutta la solidarieta' a viterbo.......ma a quel sant uomo di mio marito ke ogni volta ke si imbatte in quell'annuncio gli viene l'orticaria ki ci pensa????????e quante altre volte ci tokkera' ascoltare quella litania?speriamo inizino a raggruppare un po' di regioni.....altrimenti sara' finita....

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  6. Ma siam sicuri che i veri fortunati non siano loro?Che sara' mai sto digitale terrestre? Un altra furbata per succhiarci soldi !!!Soldi per il decoder ,soldi per smaltire i televisori non idonei............bah ........voglio andar a vivere a Viterbo !!!UN SALUTO ----P&R

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  7. Ne deduco che tu non hai ancora avuto l'onore ed il piacere di usufruire del digitale terrestre perchè... la sottoscritta che da fortunata piemontese ne è fruitrice ormai da qualche mese, davanti a quell'annuncio ha pensato che... sicuramente a Viterbo ci vive una masnada di infami raccomandati per riuscire a risparmiarsi questo colossale sfrantecamento di maroni camuffato da grande opportunità!!! Ecco. Solidale con tutte le province del Piemonte e a Viterbo vadano un po' a... lascio alla vostra fervida immaginazione neh? :-)))

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  8. Io ho uno sfortunato amico viterbese. Egli sa che tutte le mattine quando mi sveglio il primo pensiero è per lui e l'ultimo prima di dormire è per lui. E si danna, perchè nonostante tutti i miei pensieri...non gliel'ho ancora data. :D

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  9. mio papà è un anno che usa il decoder... perchè così vede dei canali sportivi che non si vedono via antenna... l'altro giorno mi dice: "me lo togli che mi son rotto le scatole a dover accendere con due telecomandi?" Non lo capisco mica... eppure è brianzolo e non viterbese... mah. baciotti. Nora

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  10. @Manu: il tuo gesto mi commuove. I viterbesi ti erigeranno una statua.

    @Ilmiointrigomentale: è risaputo che i potenti sono malvagi. Se trovi per strada un viterbese, portalo a casa e fagli vedere uno dei millemila canali digitali. Lo farai felice.

    @Amore_immaginato: ma deve arrivare, cazzo. I viterbesi sono ormai allo stremo. Non so quanto ancora potranno resistere.

    @No.snob: no no, non hai esagerato. Batto il cinque e ci sto dentro parecchio. Giusto per continuare ad usare un linguaggio altamente giovanile.

    @Dopodimeilnulla: io ci penso a tuo marito. Digli, quando si gratta, che mi gratto anch'io con lui. Solidarizzo, diciamo. Con Viterbo e con tuo marito.

    @P&r: aspetta. Fortunato è sicuramente chi non lo ha, ma se lo hanno tutti, lo devono avere anche loro, non ci sono storie. Sono nel Lazio? Allora lo devono avere. In Toscana, mi dicono, saremo gli ultimi ad averlo. Nel 2012, sempre se non finisce il mondo. E se poi finisce, ci risparmiamo quei pochi euro che servono per mettersi al passo coi tempi.

    @LuceNera: esatto. Sono ancora non digitalizzato. E se come dicono, qua arriva nel 2012, puoi star certa che fino a che la televisione si rifuta di mostrare immagini, io non lo compro. Sempre per solidarietà coi viterbesi, chiaramente. Se poi lo danno a loro, allora lo compro anch'io.

    @CharlieB.: azz...che crudeltà. Dagliela, allora. O gliela dai, o lo ospiti a casa tua e gli fai vedere i programmi digitali. Ma che è? Non devono avere proprio niente i viterbesi?

    @Noraa: uhm. Gatta ci cova. Fai una ricerca sull'origine della tua famiglia. Il comportamento è tipico dei viterbesi distanti da casa, che vogliono stare simbolicamente vicino ai propri concittadini.

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