domenica 24 gennaio 2010

Quella sera che inventai il telecomando.

Oddio, non è che lo inventai proprio come lo conosciamo adesso, per la verità.

Il fatto è questo: io ero l'addetto al cambio di canale e, tu m'insegni, a quel tempo per cambiare canale ci si doveva alzare. In genere i genitori delegavano i figli a questo compito, perchè a loro rompeva le palle alzarsi e nello stesso tempo volevano dare alla prole una parvenza di importanza, assegnandole compiti che la prole riteneva fondamentali.

Dai Giannino, metti sul due che sta per iniziare il film, dai Giannino, metti sull'uno che c'è il telegiornale, Giannino muoviti, sennò si perde l'inizio del documentario. Che se le prime volte sta cosa mi dava un senso di indispensabilità, con lo scorrere del tempo divenne una discreta rottura di coglioni. Per cui mi ingegnai ed un giorno riuscii a trovare un tubo di plastica lungo e sottile. Lo portai a casa e la sera quando mi venne chiesto di cambiare canale, presi il mio tubo e dal divano cercai di premere il tasto del cambio canale. Non era semplice, devo dire, perchè il tubo essendo molto sottile e molto lungo, ondeggiava e centrare il tasto non era così automatico. Diciamo che il mio telecomando andava un po' perfezionato.

I miei osservavano in silenzio tutta la procedura, scambiandosi occhiate miste di compassione e preoccupazione. Ma io ero deciso a portare a termine l'operazione senza alzarmi dal divano. Per cui, quando ho creduto di essermi posizionato col tubo in maniera corretta, ho affondato il colpo sul tasto del cambio canale.

Il tubo, grazie alla forza inferta, ebbe un ondeggiamento anomalo e invece di centrare il tasto, centrò la statuina di Papa Giovanni XXIII che si trovava sulla mensola sotto al televisore e che ci aveva portato mia nonna Natalìa da un suo viaggio con la parrocchia a Sotto il Monte, scaraventandola a terra e frantumandola. Mia mamma disse: o mi dai questo tubo, o te lo prendo con la forza e te lo spacco in testa. Mio babbo, invece disse: no vabbè, in fondo ha fatto una cosa a suo modo utile. Però ha ragione la mamma: meglio se lo metti via.

I miei avevano il potere di tarpare le ali alla scienza. D'altra parte, molte delle più grandi invenzioni sono cominciate con un fallimento.

Mia nonna non mi rivolse la parola per giorni e tutte le volte che mi vedeva, diceva: finirai male, delinquente.

Poi però, tornò a Sotto il Monte e ci portò un'altra statuina di Papa Giovanni XXIII, più grande di quella rotta.

Mio babbo, quando la vide, mi disse: ce l'hai sempre il tubo? Mia mamma invece (sogghignando) disse: Allora? La volete far morire, quella donna?

Per cui, il tubo rimase al suo posto e la statuina pure. A imperitura memoria di non si sa chi.

Poi, qualche anno dopo, qualcuno il telecomando lo inventò davvero e da quel momento tutte le statuine di Papa Giovanni nelle case degli italiani, non hanno più subìto attentati.

E l'ultimo, come sempre succede, chiuda la porta.

7 commenti:

  1. Posso banalmente dire che ora so da chi hai ereditato la simpatia? :-)

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  2. Uau che bimbo sveglio! Io mi catapultavo sempre al televisore al primo accenno di voler cambiar canale. C'è da dire che la tv nostra non aveva tasti ma manopole, indi non avrei mai potuto inventare il tubocomando.

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  3. tipo mr bean!!!!!!!(devo imparare ad usare le maiuscole ^_^)
    ....o sarebbe il caso ke qualcuno invetasse la maiuscola automatica........provaci!!!!!!

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  4. Quale porta? Dovessi chiudere quella sbagliata :-)

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  5. che fin da piccolo si capisce se uno è geniale Manu

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  6. @LuceNera: in effetti mio babbo mi faceva ridere. Anche mia mamma, per la verità, solo che lei ogni tanto mi menava pure. Se mi acchiappava, beninteso.

    @CharlieB.: però avresti potuto cercare un tubo dello stesso diametro della manopola, farlo andare a combaciare e dal divano fare tutta l'operazione. Secondo me, sarebbe stato un successo.

    @Dopodimeilnulla: mi sembra una bella idea: uno pensa: "maiuscola" e il computer si adegua. Forse di non facile realizzazione, ma ci si può provare.

    @Miss: non puoi sbagliare: c'è solo quella :-)

    @Manu: è che la mia invenzione venne subito messa da parte. Non mi si è dato il tempo di perfezionare.

    @Scoontrosa: sta cosa del "Giannino" mi perseguita a tutt'oggi. La cosa che mi fa sorridere è che spesso mi chiama "Giannino", anche chi ha vent'anni meno di me.

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