mercoledì 3 marzo 2010

Una vita da mediano.

Il professor Giustinetti era comunista. Ma mica di quei comunisti che uno dice di essere comunista e poi basta che ci sia un piatto di pasta e chi se ne frega. No no, il professor Giustinetti era uno di quei comunisti che ci credevano. Entrava in classe con l'Unità, il toscano in bocca, si sedeva alla cattedra e diceva: bene, ragazzi: non fatemi incazzare. E non volava una mosca. Il professor Giustinetti quando ti interrogava, ti guardava dritto negli occhi, stringeva il toscano fra i denti e diceva: non sai un cazzo. Il mondo non si salva. Il professor Giustinetti aveva una Citroen di quelle lunghe. Quella Citroen che veniva chiamata da tutti "lo squalo". Questa, per capirsi. Che una volta, lo vidi arrivare a scuola e gli dissi: professore, la sua auto ha un aspetto disumano. Lui rise e disse: mi hai fatto ridere. Capita di rado. Oggi ti interrogo. E mi mise un cinque. Però lo avevo fatto ridere. Al professor Giustinetti gli morì un figlio che aveva poco meno di vent'anni. Mancò da scuola per qualche tempo e quando ritornò, la ruga che aveva sulla fronte sembrava più profonda. La poca voglia di ridere era scomparsa del tutto, ma l'Unità era sempre nella tasca del suo cappotto.

Mi dicono che oggi ci sia stato il suo funerale. Mi dicono. Lo avessi saputo, ci sarei andato.

Perchè il professor Giustinetti era una di quelle persone che ti trattano sempre come una merda, però era anche una di quelle persone che ti lasciano qualcosa dentro.

Magari ora è lassù, con in mano una copia dell'Unità e il toscano tra i denti, che tratta come un miserabile San Pietro, che per ovvii motivi non lo vuol far entrare. Ma lui deve rivedere suo figlio: figurati se basta un San Pietro qualsiasi, per fermarlo.

Mi sa che se non interviene il titolare in persona, son cazzi.

Ed anche con lui, se la gioca.

9 commenti:

  1. Ma il professor Giustinetti era di Firenze? Ché se sì, era un toscano con un toscano in bocca.
    Lo squalo è un mito di macchina. E secondo me, lui ci è andato con quella dal titolare in persona. Scommetti? Panino bisunto-ma-buono e coca cola a chi vince, e a chi non vince pure.

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  2. Mi sa che Giustinetti dovrà fare un po' di fila perchè li deve esserci ancora mio padre che doveva chiedere una lunga serie di spiegazioni sia a S.Pietro che al suo titolare, forse intanto faranno amicizia o discuteranno animatamente di politica. Sono Manu o Manù dipende dagli amici e dal mio umore, sono Mela per i bambini, ero Manuela con la e aperta per mio padre, ora invece ti sorrido ti tendo la mano e ti dico: piacere di conoscerti mi chiamo Emanuela.

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  3. Qui non c'è verso evaso! Qui da te si ride e si piange, il tutto con il cuore... niente alternativa e và benissimo così!

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  4. Il professor Giustinetti probabilmente ti sta guardando e pensando: "Mi hai fatto ridere anche oggi, però cinque te lo do lo stesso..." no.snob

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  5. Beh, anche se non sei stato al suo funerale, quando hai tempo puoi dire una preghiera per lui :) O portargli una copia dell'Unità sulla tomba.

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  6. No.snob, secondo me "però" non ce l'avrebbe messo nella sua frase. Troppo giustificativo. ;)

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  7. Possiamo traquillamente dire che la tua assenza al suo funerale è stata ampiamente compensata dalla visione che hai dato a noi di questa persona....in quanti a quel funerale sarebero stati capaci di farcelo " vedere " con gli occhi sereni e aperti, come hai fatto tu?..anche io son dell'idea che fra una discussione e l'altra con il Capo..ti sta sorridendo, in fondo,magari, per essere quello che sei ha contribuito anche lui con il suo giornale e il suo toscano!

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  8. @Miss: si, il professor Giustinetti era di Firenze e il toscano che aveva in bocca era niente in confronto a quelli che si sbranava regolarmente :-)

    @ManuManùEmanuela: mi sa che allora, c'è anche mio babbo lì a discutere un po'. Piacere di"conoscerti", Emanuela, che tra l'altro anch'io dico con la e aperta (come Toscana vuole), io mi chiamo Gianni (ma credo si sapesse) e tendo sempre la mano a chi me la tende. Ma spesso, anche a chi non me la tende. Sono uno che si fida :-)

    @Amore_immaginato: ma no, dai, era solo un ricordino per una persona che nonostante i modi di fare, risultava simpatica.

    @LuceNera: ridere o piandere, mi sembrano due ottime cose da fare. In mancanza di meglio, chiaramente :-)

    @No.snob: sicuramente. Lui cinque me lo dava a prescindere. Spesso mi diceva: "oggi non ti interrogo, perchè sento che sennò dovrei metterti sette". Però non mi ha mai bocciato.

    @Fayaway: credo preferirebbe l'Unità. Ne sono quasi sicuro, anzi.

    @Simonetta: vero. Ad un mio cinque non occorreva nessuna giustificazione. Era così e basta. Un dogma, praticamente.

    @Irene: era uno di quei professori old-style. Se tralasciavi una acca erano dolori. Sarà per questo che ora c'ho sta fissa per la grammatica: fra mia mamma prima e lui dopo, vivevo nel terrore di confondere un verbo con una preposizione articolata.

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