martedì 14 dicembre 2010

Born to run.

C'era un tempo in cui la gente non correva. E c'era un tempo in cui non si mandavano le mail(s). Poi si è iniziato a correre e a mandare le mail(s). Poi si è iniziato a mandare le mail(s) correndo e le si mandavano sui computer(s). Poi, sempre correndo, si è iniziato a mandarle sui telefonini, che nel frattempo, potevano ricevere le mail(s). Una volta ci si sedeva al ristorante e si mangiava, magari facendo due chiacchiere con chi si aveva di fronte. Ora ci si siede e si controlla se ci è arrivata una mail. Poi si controlla che tempo farà domani e già che siamo lì, si controlla anche se nei pressi c'è un negozio che vende stampe cinesi.

C'era un tempo in cui si disegnavano per terra delle linee che dovevano delimitare un campo da tennis e se capitava che qualcuno parcheggiava la macchina su una di queste linee, glielo si faceva notare e colui che aveva parcheggiato saliva di nuovo in macchina e la spostava quei due metri per permetterci di fare la nostra partita. Oggi se gli chiedi a qualcuno, per cortesia, di spostare la macchina di due metri, neanche ti risponde, intento com'è a controllare se sul telefonino gli è arrivata una mail.

A me piacerebbe molto esserci fra tre o quattrocento anni. Ci vorrei essere solo per vedere dove cazzo sarà possibile ricevere le mail(s). Magari sul termosifone, o forse ti appariranno sulla parete del bagno mentre stai facendo la cacca.

E poi corrono. Corrono tutti. Corrono quelli che gli parte il treno, quelli che fanno tardi al lavoro, quelli che gli comincia la riunione, quelli che sennò perdono l'inizio del film, quelli che non lo sanno neanche loro perchè corrono, ma visto che corrono tutti allora corrono anche loro.

C'era un tempo in cui le stronzate che ora scrivo su questo blog le scrivevo su un quaderno. Su centinaia di quaderni. Poi li mettevo dentro ad un cassetto e dopo qualche tempo mi domandavo cosa ne avrei fatto. Poi, un giorno ho preso tutti i quaderni ricolmi di stronzate e li ho buttati. Senza alcun rimorso. Mi è difficile affezionarmi a ciò che scrivo. Scrivere spesso è liberatorio, quasi come starnutire, ma tutto sommato non ci si può affezionare ad uno starnuto.

E poi c'era un tempo in cui si stava meglio quando si stava peggio. Solo che quando si stava peggio non lo si sapeva di stare peggio e ci si accontentava.

Probabilmente verrà un tempo in cui si starà meglio di ora, ma forse non faremo in tempo a vederlo.

Magari qualcuno ce lo dirà, inviandoci una mail.

10 commenti:

  1. Quando ho letto che hai buttato centinaia di quaderni ho avuto un colpo al cuore.Chissà quante belle cose erano scritte su quei fogli...Marina

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  2. Io corro e soffro di pubalgia. Solo che non mi arrivano mai cure via mail, mi arrivano solo rimedi per l'impotenza e il pene piccolo.
    Curatemi la pubalgia!!

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  3. Mi hai fatto ricordare che quando giocavamo al mondo, lo facevamo bellamente in mezzo alla strada. E le macchine rallentavano, e si fermavano pure se qualcuno di noi stava saltellando su un piede fra il 4,5,6 e il 7. Ora credo chiamerebbero i carabinieri, se tutto butta bene. E comunque i quaderni buttati?!? Noooouuuu!

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  4. Che nostalgia...
    Però io i quaderni sui quali scrivevo li ho ancora.
    E quando rileggo mi rendo conto che le cose non cambiano mai.
    Quindi tra 300 anni, cambierà il modo di comunicare ma non cambierà la sostanza di quello che vogliamo dire a noi stessi o agli altri.

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  5. Ma quanto è bello (ri)leggersi?
    scoont

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  6. Anch'io ho buttato molto. Sto però ricominciando a scrivere su un quaderno bianco e rosso... no.snob

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  7. Buttare ciò che si è scritto fa quasi bene come scrivere :-) E comunque l'idea di correre il rischio di ricevere mail anche nell'aldilà mi fa rabbrividire... più dell'aldilà stesso!

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  8. Ma tu non ti sei accorto che anche la cacca si riesce a fare via mail? Mai arrivate mail di cacca a te?
    Io non corro per prendere il treno, ché sono sempre in ritardo ed è inutile correre.

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  9. @Marina: ma no. Erano tutte cose che mi passavano per la testa e che lasciavo per iscritto. Praticamente erano i nonni di questo blog. :-)

    @Pesa: arrivano anche a me mail(s) in cui mi si prospetta di diventare superdotato, ma sinceramente, le esagerazioni non mi sono mai piaciute. Poi, oh, son gusti.

    @CharlieB.: te l'ho detto, Charlina: degli starnuti non ci si può innamorare.

    @Amore_immaginato: hai ragione. Io invece i quaderni che ho buttato, non li ho neanche aperti. Via direttamente, che sennò magari potevo ripensarci.

    @Scoontrosa: ma lo sai che non lo faccio mai? Ti giuro. Mai riletto una parola di quello che scrivo. E lo sai perchè? Mi vergogno. Non lo so, mi imbarazza. Boh.

    @No.snob: un quaderno natalizio, insomma. ^_____^

    @LuceNera: azz. Non mi ci far pensare. Essere di là e ricevere una mail, sarebbe terrificante. :-)

    @Miss: io ho corso tanto. Ma tanto. Ora me la prendo comoda, che l'età avanza.

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  10. Io scrivo ancora sui quaderni...e sui post-it...
    Un caro saluto e un augurio per quest'anno nuovo...tra quattrocento anni vedremo come inviarceli...
    Anna

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