mercoledì 16 febbraio 2011

Il niente.

Per qualcuno, entrare nella stanza dei bottoni vuol dire "avercela fatta". Dalla stanza dei bottoni si può guardare il popolino con malcelato orgoglio. Poi è del tutto irrilevante se il solo bottone che ti fanno premere è quello per chiudere le finestre dei cessi. L'importante è essere lì. E far vedere al mondo, a quello spicchio di mondo che ti fa credere di essere importante per quella manciata di ore, che si esiste.

Magari è bello anche raccontare, durante l'aperitivo, che "se non ci fossi io", dimenticando sempre di aggiungere "ci sarebbe qualcun altro".

Di fronte a certi comportamenti, a certi atteggiamenti, a certi sguardi che vorrebbero essere spietati, provo tenerezza, forse pietà.

L'ammirazione la riservo ad altri, a quelli silenziosi, a quelli che non sgomitano e non sbraitano.

3 commenti:

  1. leggendo il titolo ho pensato fosse un post su sanremo

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  2. analisi spietata e feroce del niente...non ti dispiace se te la rubo pari pari vero?? ..mi calza a pennello in questo periodo come analisi..dimenticavo ..quando sei così..ti adoro!

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  3. @Ecudiélle: lo scrivo ora. Aspetta, eh. Due minuti ed arrivo.

    @Irene: prendi, prendi. Quello che c'è qui, è di tutti. Io sono uno democratico. :-)

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