lunedì 14 marzo 2011

Sedersi e scrivere.

Di solito quando qualcuno non scrive sul blog per un po' di tempo, poi quando ritorna a scrivere dice che era un po' che non scriveva sul blog, ma se si fermasse un attimo a riflettere, capirebbe che basterebbe guardare la data dell'ultimo post per rendersene conto, per cui trovo del tutto inutile ricordare a tutto il mondo (?) che era un po' che non scriveva sul blog.

Bene. Appurato che non dirò che era un po' che non scrivevo sul blog, uno magari si aspetta (ma anche no) che io dica anche il perchè non scrivevo sul blog. "Ma anche no", detto per inciso, è una espressione che odio e non capisco come mi sia venuto in mente di scriverla.

Ma non divaghiamo e torniamo tosto ("tosto" nel senso di "subito", che allora uno potrebbe domandarsi perchè non ho scritto "subito", invece di "tosto", che almeno evitavo di aprire questa parentesi che rischia di non essere più chiusa. No dai, ora la chiudo.) al perchè io non abbia più scritto niente da giorni e giorni e giorni. E giorni. Vabbè, che poi sono dieci, i giorni, mica sono sei mesi, sennò pare che ero disperso nella foresta del Borneo. Invece mica ero disperso. Macchè. Ero qua tranquillo e beato che ogni tanto mi dicevo: ora vado a scrivere qualcosa sul blog, solo che poi mi sedevo, guardavo il monitor e mi sembrava che ogni cosa io scrivessi, fosse una cazzata colossale (come se fino ad ora avessi scritto solo cose di un profondo spessore socio-culturale) e soprassedevo sulle mie intenzioni iniziali. E insomma, passa un giorno, passa l'altro (ma non torna il prode Anselmo), sono passati dieci giorni e quando oggi mi sono seduto qua di fronte a questo monitor, ho guardato la data dell'ultimo post e mi sono detto: ammazza come passa il tempo.

Allora ho pensato: è giunto il momento di scrivere qualcosa e siccome non avevo cose di particolare interesse generale da dire, ho provato a scrivere un post di media lunghezza, in cui non dico assolutamente nulla. Ho messo insieme un po' di parole, ho cercato di farle sembrare un discorso sensato, divagazioni varie, aperte e chiuse parentesi, un discorso partito ed interrotto a metà, far credere che stai per dire qualcosa e poi non la dici, in quanto fondamentalmente non hai nulla da dire.

Praticamente volevo soltanto dimostrare a me stesso che si può avere un blog e non necessariamente avere qualcosa da dire.

L'inutilità come scelta di vita, insomma.

7 commenti:

  1. avere qualcosa da dire è un concetto stronzo

    "A bird doesn't sing because it has an answer, it sings because it has a song" Maya Angelou

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  2. ritengo che tu sia un buon filosofo. Manu

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  3. credo che tu possa essere un politico perfetto...
    scoont
    evasoforpresident!

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  4. Bella sta cosa, dico, che t'è pure venuto il titolo da metterci al post. Bella. (al contrario io, quando nel guardar monitor e tastiera un grosso boh mi nasce in testa, mi sforzo di scrivere pur la qualsiasi minima scemenza)

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  5. Ieri ho fatto colazione con un arcobaleno e un pezzo di passaggio a livello visibili dalla finestra.
    E.
    Le tue parentesi (i didentro delle parentesi) mi ricordano certi muggiti zitti a zig zag nella mia mente :-)

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  6. "Tosto" mi ha fatto venire in mente che non ho i piatti da toast, non ridere eh... no.snob

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  7. @ Ecudiélle: hai ragione. Infatti, lo vedi?, non dico niente, che almeno sono stronzo senza sforzarmi troppo. :-)

    @ Manu: in effetti i filosofi hanno sempre detto tanto, senza mai dire nulla. Se non serve la laurea, mi autoproclamo filosofo.

    @ Scoontrosa: lo credo anch'io. Mi serve solo una villa, qualche miliardo di euro ed una trentina di minorenni. Cribbio.

    @ CharlieB.: beh, se si fa una cosa, si cerca di farla nel miglior modo possibile. :-)

    @ Miss: mi pare una buona colazione. Ed anche i muggiti nella mente non sono male. :-)

    @ No.snob: i piatti da toast non li ho nemmeno io, ma credo che in qualche maniera potrei procurarmeli. Non dovrebbe essere troppo difficile, direi. ^______^

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