venerdì 3 luglio 2009

Un vero amico lo si segue ovunque.

Sempre a proposito di mio nonno, mi è venuta in mente una cosa. Mio nonno aveva un amico, cioè, ne aveva più di uno per la verità, solo che ad un certo punto della sua vita gliene era rimasto solo uno, che insomma, quando arrivi ad avere ottantacinque anni non è che te ne sono rimasti molti di amici. Per cui, nelle giornate di sole, si ritrovavano ai giardini pubblici a riscaldare un po' le loro vecchie ossa e parlavano. Parlavano molto, nonno Oreste e Cirano. Nonno Oreste diceva sempre che Cirano era un bravo ragazzo. Che poi Cirano avesse ottantatrè anni non invalidava il fatto che fosse un bravo ragazzo. Era più "giovane" di lui, per cui era un ragazzo. Cirano, ricordo, fumava le Nazionali, che a quel tempo non avevano scritto sul pacchetto che facevano male. A quel tempo tutti se ne sbattevano le palle. O forse, eravamo solo meno ipocriti. Le Nazionali erano sigarette rigorosamente senza filtro, come si addiceva ad uomini che avevano fatto la guerra. Una mattina passai dai giardini pubblici e li trovai entrambi lì che parlavano. Allora andai da loro e mi sedetti sull'erba. Cirano ad un tratto mi disse: mi offri una sigaretta delle tue, che le mie le ho finite? Tirai fuori il pacchetto delle Marlboro e gliene porsi una.

Lui prese la sigaretta, la guardò, la mise fra le labbra e prima di accenderla disse: fumare una sigaretta col filtro, è come trombare senza togliersi le mutande.

Un annetto dopo Cirano morì. E nonno Oreste dopo qualche mese lo seguì.

Che tanto, un giardino pubblico per fare due chiacchiere nelle giornate di sole lo si trova ovunque.

5 commenti:

  1. A parte la dolcezza di questo post, mi hai fatto tornare in mente una cosa che avevo scritto tempo fa...
    Te lo riporto, che magari ti occupo spazio e ti faccio anche incazzare, ma se non lo facessi mi sentirei come Cirano e la marlboro!

    "Mio carissimo amico,
    perdonami se non sono venuto a salutarti, ma davvero non potevo credere che tu fossi andato via così all'improvviso.
    Questa mattina, come sempre, ho attraversato il cortile ed ho raggiunto gli altri.
    Sai, il giorno passa in fretta, tra una bevuta una partita a carte e una a bocce con gli amici.
    E' quando arriva sera, quando mi sdraio e cerco di dormire che le paure si palesano si fanno ombre nel buio della stanza, dove riesco a vedere anche con gli occhi chiusi.
    E se fosse la mia ultima notte? Chi mi troverebbe?
    Gli amici no, non siamo più i ragazzi di un tempo, in quel tempo in cui c'era sempre qualcuno che ci veniva a cercare; i figli nemmeno, staranno già facendo la gara delle scuse per evitare di avermi con loro al pranzo di Natale.
    Ma li capisco, hanno le loro vite, le loro famiglie e non hanno tempo da perdere con un vecchio brontolone.
    Allora potrebbe essere che rimarrei per sempre qui, tutt'uno con le lenzuola, imbalsamato dallo scorrere del tempo che lui, mica si ferma, proseguirebbe ed io non lo saprei.
    Domani verrò al cimitero e poserò questa mia sulla tua tomba.
    Da lassù, tienimi un posto al tavolo, che ti voglio come socio ad un torneo di briscola e, chissà, dovessimo vincere le ali, potremmo anche diventare angeli.

    Il tuo affezionatissimo amico
    Ottavio"

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  2. sicuramente di giardini ce ne sono tanti... staranno chiacchierando con la sigarettina in mano...sono riuscita a vederli anch'io. Norina

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  3. ovunque........leggerti mi fa star bene.....comunque......

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  4. @Amore_immaginato: bella. Davvero. E non preoccuparti per lo spazio. Ce n'è talmente tanto che se vuoi, puoi anche appuntarti qui la lista della spesa :-)

    @Noraa: credo di si, anche se nonno Oreste fumava il toscano.

    @Dopodimeilnulla: ed io ti ringrazio. Comunque, dovunque e quantunque ^___^

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  5. Credo veramente che il detto "chi trova un amico trova un tesoro" sia quanto mai azzeccato, penso di essere molto fortunata, ho un'amica del cuore da 46 anni, una persona con cui ho condiviso tutte le gioie e i molti dolori che la vita ci ha riservato, una persona su cui sò di potere contare in ogni momento e come è ovvio viceversa, auguro a tutti di potere avere un affetto così grande. Non leggerai mai ma non posso non scriverlo: ti voglio bene Marta

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