giovedì 21 gennaio 2010

Quella sera in cui scoprii che Babbo Natale non esisteva.

Ero un bambino osservatore. Mica come i miei cugini. Che ne sapevano, loro. A loro bastava dare i regali e te li imbacuccavi come ti pareva. Ma io ero uno che osservava. Poi magari non dicevo niente, ma le cose le notavo.

E fra le tante cose che notavo, una mi colpì in particolare: Babbo Natale aveva le ciabatte uguali a mio zio Duilio. Uhm. Strana sta cosa. E pure la voce, mi sembrava la stessa, benchè leggermente più cavernosa. La mamma, alla quale feci presenti i miei dubbi sull'originalità di quel Babbo Natale che non era arrivato dal camino, ma suonando alla porta, indossando le ciabatte di mio zio, cercò di distrarmi: ma si che è Babbo Natale, chi vuoi che sia? Piuttosto, vai a giocare col robot. Visto che bello che è? Gli si illumina la testa. Figurati. Ci voleva altro che un robot con la testa illuminata per distogliermi da quel misterioso caso. Finsi di interessarmi al robot e intanto cercavo di scoprire la verità. La cosa si fece ancora più sospetta quando notai che fra tutti i parenti, mancava proprio zio Duilio. Allora chiesi: dov'è zio Duilio? Che io ero diretto. Io le persone le mettevo alle strette, con le mie domande. Il babbo disse: è andato a Pisa. Ma poi torna.

A Pisa? Perchè a Pisa? Noi siamo tutti di Firenze, abitiamo tutti a Firenze, mai sentito di qualcuno dei nostri parenti che abita a Pisa. Questo mi domandai. E dissi: a fare che, a Pisa? A raddrizzare la torre, disse mio babbo. E tutti risero. Anche Babbo Natale. Ebbi l'esatta percezione che mi stessero prendendo per il culo.

Poi Babbo Natale andò via dicendo: ciao bambini. Ci vediamo il prossimo anno. E dopo dieci minuti apparve mio zio Duilio, con ai piedi le stesse ciabatte indossate da Babbo Natale. Uno più uno ha sempre fatto due. Anche per chi la matematica l'ha sempre masticata poco.

Gli dissi: zio, che sei andato a fare a Pisa? Lui disse: te lo spiego dopo con calma. Ora c'è da mangiare il dolce. Evviva! Evviva!

Evviva sto par di palle. Loro credevano di prendermi per il culo, ma io avevo intuito l'amara verità. Babbo Natale non esisteva.

10 commenti:

  1. Butta che sono raffeDDaDa, che i cicciopolenta io li ho sempre nominati al plurale, che il nome Duilio mi piace molto, sa di "Il giro del mondo in 80 giorni". E poi c'è che io non mi son dovuta crivellare tanto: mio padre mi disse subito che la storia di Adamo ed Eva era un mito più che un fatto vero e non ci ha mai neanche provato a farmi credere che esistesse Babbo Natale. Un'infanzia rubata. Sob.

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  2. Per me è stato più soft.
    Nessuno si è mai preso la briga di travestirsi quindi Babbo Natale, per me era aleatorio, un mito invisibile e talmente veloce che a superman ci faceva una pippa.
    Quindi ci stava se consegnava i regali sotto l'albero senza farsi vedere.
    Che io non ce l'ho mai avuto il camino e non mi sono mai neppure chiesta da dove entrasse senza rompere la finestra.
    Volevo crederci anche quando hanno cominciato a svelarmi che non fosse proprio vero.
    Ancora adesso vorrei nascondere la consapevolezza e fingere che quell'illusione ancora esista...

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  3. I nonni avevano un camino, il che ha reso sempre tutto molto credibile; e comunque Babbo Natale veniva di notte, e comunque era tutto per magia. E quei babbi natali davanti ai supermercati io li prenderei a calci, cazzo ci fanno lì a metà dicembre?

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  4. per non parlare di quelli appesi ai balconi...

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  5. Non avevo ancora 4 anni ed obiettai che troppi erano i genitori che vedevo entrare nel negozio di giocattoli (che quando ero piccola io mica c'erano gli ipermercati) proprio la vigilia di Natale... sempre stata diffidente :-)))

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  6. Io lo scoprii in maniera più tragica, ovvero quando la mia compagna di classe mi spiegò che non avrei potuto chiedere a Babbo Natale di riportare in vita la mia gatta :-(
    Comunque tuo zio Duilio è un fetentone!

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  7. quella sera in cui ho scoperto ke babbo natale nn esisteva....passi pure....ma quella sera ke ho scoperto ke mamma e papà facevano sesso....quella si una doccia gelata.....ho riskiato di compromettere tutta quella ke sarebbe stata la mia vita sessuale.....poi crescendo me ne son fatta una ragione....^__^,mamma e papà nn erano due angeli ma semplicemente esseri umani.......

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  8. Credo di essere cresciuta incazzata perchè mi è stato raccontato che babbo natale era poverissimo e quindi mi poteva portare ben poco, per scoprire poi che ad altri bambini portava molto di più. Manu

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  9. Io ho sempre creduto alle renne e alla slitta, autogestiti. Perchè BabboNatale mi stava sulle anime, così sorridente e bbbuono. Eppoi il mio babbo inciampò nel letto mentre andava a metter i pacchi incartati sotto l'albero, e una lacrimuccia per la renna volante inesistente scappò.

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  10. @Miss: azz. Un genitore degenere, proprio. A me nessuno ha mai detto nulla di Adamo ed Eva. L'ho dovuto imparare (?) da solo.

    @Amore_immaginato: ma guarda che se mio zio non si fosse travestito (da Babbo Natale. No sai, meglio specificare, di questi tempi), anche per me sarebbe rimasto tutto nel vago. Ed io non avrei mai fatto la mia terribile scoperta. Probabilmente ci avrei creduto ancora a Babbo Natale.

    @Filippo: io non lo avevo il camino. Lo aveva mio zio Duilio, però. E ce l'ha ancora. Solo che lui passò dalla porta. Era un Babbo Natale sui generis. E pure poco attento ai particolari.

    @Dantès: quelli appesi sono ladri. Ladri che hanno capito come va il mondo.

    @LuceNera: io e te avremmo formato la coppia investigativa più giovane della storia :-)

    @Fayaway: confermo. Mio zio era (ed è rimasto) un fetentone. Per quello che riguarda la tua gatta, dovevi chiedere più in alto. Babbo Natale porta i giocattoli, per i miracoli non ha la delega.

    @Dopodimeilnulla: azz. Una scoperta terrificante. I miei non facevano mai sesso. Io sono arrivato con la cicogna. Almeno così mi hanno sempre detto.

    @Manu: però devi ammettere che da parte dei tuoi, era stata una bella trovata. Certo che poi, vedere che Babbo Natale faceva i favoritismi non dev'essere stato bello.

    @CharlieB.: lo immagino. Aspettare la renna e vedere invece il proprio padre, che per giunta rischia di spappolarsi il femore, son cose tristi.

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